Il 1991 è un anno segnato da tragici eventi, gli incidenti portuali di Genova e Livorno, la banda della uno bianca, la drammatica Guerra del Golfo, la morte di Freddy Mercury. Nascè il world wide web ed anche il mondo videoludico raggiunge delle importanti tappe, Sonic il riccio inizia a correre e la Capcom, a marzo, pubblica il seguito di un gioco chiamamto Street Fighter.

Street Fighter è un videogame cabinato del genere picchiaduro uscito nel 1987. Quelli sono i tempi di Dobble Dragon e dei giochi a scorrimento, Street Fighter invece è un gioco a scontri diretti con mosse speciali e diversi personaggi. Il gioco fu un successo nel mercato giapponese e non solo.

Grazie a un team di 40 persone e le implementazioni tecnologiche dei tempi, Capcom decide che Street Fighter avrà un seguito, e dopo una lunga fase di programmazione, ricerca, studio e sviluppo a marzo del 1991 arriva nelle sale giochi Street Fighter II the world warrior.

Super Famicom, una tra le migliori consolle della storia dei videogame.

Se il primo capitolo fu un successo, Street Fighter II lo fu ancora di più. Un trionfo planetario. Prima dell’avvento delle console di videogiochi, per giocare a SF II dovevi fare la fila in sala.

Ricordo perfettamente che, spesso, se volevi giocare dovevi anche duellare con il tipo di turno che non si scollava dal joystic del cabinato. Infatti in SF 2 non solo potevi combattere con i differenti giocatori comandati dal sistema nelle sfide della modalità torneo, ma potevi anche sfidare altri giocatori in singolar tenzone.

Ryu e Ken fraterni amici e sfidanti.

La Capcom in quel periodo fece di street fighter 2 il suo cavallo vincente, ma lo spremette come un limone. Di SF 2 ne uscirono diverse versioni, alcune ufficiose, quasi ingiocabili, altre ufficiali. Ricordo una versione da sala giochi dove Ryu, Ken ed altri lottatori lanciavano tre mosse contemporanemente su schermo per ben tre volte, la sfida era quasi assurda. Saltare o evitare tre hadoken era impossibile. Giravano anche versioni con colorazioni modificate, alcune anche davvero particolari e bene fatte.

Street Fighter 2 divenne una saga. Ecco l’intero catalogo pubblicato:

Street Fighter 2 the world warrior – Super Famicom/Nintendo;

Street Fighter 2 Champion edition – Sega Mega Drive;

Street Fighter 2 Turbo – Super Famicom/Nintendo;

Super Street Fighter 2 The new Challengers – Super Famicom/Nintendo;

Super Street Fighter 2 Turbo revival – GameBoy Advance;

Hyper Street Fighter 2 The anniversary collection – Ps2;

Super Street Fighter 2 Turbo HD Remix – Ps3;

Ultra Street Fighter 2 – Switch.

Sconfiggere M. Bison o Vega…che soddisfazione!

Le versioni per Super Famicom/Nintendo sono quelle che hanno registrato il più alto numero di vendite di sempre. Basti pensare che solo Street Fighter 2 the wolrd warrior ha venduto più della metà del totale di cartucce vendute dell’intera saga e cioè circa sei milioni e mezzo di copie su 15 milioni totali.

Il successo planetario di Street Fighter 2 è stato anche oggetto di una puntata di un recente serial di Netflix, High Score. La recente serie tv racconta alcuni interessanti dettagli sulla fase di realizzazione di Street Fighter 2.

Le cartucce di importanzione avevano un fascino unico.

Tornando al gioco, posso dirvi che di sicuro i miei polpastrelli ricordano ancora tutte le partite fatte e le splendide giornate passate a giocare tra amici. Certo, qualche volta, il pad volava in aria o per terra, nel migliore dei casi senza portarsi via anche la console, altre volte si rischiava la crisi nervosa a causa delle sconfitte col boss finale o semplicemente per avere perso un perfect…altri tempi!

La bellezza di SF 2 è la sua semplicità, il motto è “picchiaduro” (come il suo genere), devi vincere e sconfigere il tuo avversario per diventare il campione. Era davvero appagante terminare il gioco con il proprio personaggio preferito per scoprire la sua storia. Il finale di ogni concorrente era diverso, i combattenti avevano la loro storia e tuo dovevi portarla avanti con loro, scontro dopo scontro. Tanti personaggi, moltissime mosse, scontri infiniti.

Le tre differenti versioni per Super Famicom si distinguevano principalmente per la velocità di gioco, selezionabile nel secondo capitolo ed i personaggi aggiuntivi della terza versione. La terza versione, a dire il vero, era un altro gioco, con personaggi nuovi trai quali Akuma (personaggio nascosto)

Akuma.

Le meccaniche di gioco tra un titolo e l’altro non cambiano, tuttavia le piccole modifiche rendono davvero godibile ogni singola versiona. Oggi anche Street Fighter V resta uno dei picchiaduro più belli, Ryu e Ken insieme a tutti gli altri personaggi non sentono la vecchiaia ne tanto meno perdono smalto.

Questa più che una recensione altro non è che un nostalgico ricordo di quegli anni che hanno segnato la mia vita da gamer. Proprio per tale motivo, con questo ricordo voglio trasmettere le bellissime senzazioni che Street Fighter, in ogni sua forma, mi ha saputo trasmettere.

Credo che quale pietrà miliare dei picchiaduro, ogni players che si rispetti debba almeno aver fatto una partita, giusto per sapere cos’è un hadoken o il famoso sonic boom, ed infine uno psycho crasher.

Street Fighter 2 è un mito…solo una legenda potrà spodestarlo.

The Street Fighter 2 Saga.

Un must! Voto 9

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