RECENSIONE

Caro Miyazaki, ma ci devi far sudare le proverbiali 7 camicie tutte le volte? È con questo interrogativo che mi appresto a recensire l’ultima opera di FROM SOFTWARE: Sekiro: Shadows Die Twice, dove vivrete le vicende di uno shinobi alle prese con un’infinità di nemici e creature mostruose in un’ambientazione fantastica che evoca il Giappone feudale del 1500. Sekiro, a differenza dei vari soulslike (Demon’s Souls, Dark Souls), porta un rinnovato sistema di combattimento con una tecnica sopraffina, svecchiando le meccaniche della serie e quindi non avrete più quella sensazione di utilizzare un personaggio goffo e con movimenti legnosi ma un vero guerriero rapido, che salta da una parete all’altra utilizzando un comodo rampino. Il gioco inoltre propone una serie enorme di ambientazioni con un art design eccelso, villaggi, boschi, palazzi, montagne, laghi ecc. Mi sono divertito non poco a cercare oggetti nascosti e segreti negli angoli più bui della mappa: continuate a esplorare il più possibile, non ve ne pentirete!

Per quanto riguarda i nemici anche qui abbiamo una varietà di prim’ordine, per affrontarli in alcuni casi potete anche usare un approccio stealth: arrivando alle spalle con un’uccisione silenziosa avrete un bel po’ di punti XP senza faticare troppo. Inoltre, per i boss di fine area siamo su livelli epici, per sconfiggerne uno potreste impiegare anche più di un’ora perché saranno combattimenti che richiedono riflessi, pazienza e soprattutto memoria per memorizzare i pattern d’attacco. Ci sono per caso delle zone dedicate al farming di punti XP? Beh no, non ce ne sono, quindi dovrete cavarvela cercando di non morire troppo, pena una sorta di maledizione e ad ogni morte rientrerete con metà dei punti vita. Sekiro propone quattro finali differenti ma non sarà facile scoprirli tutti, potrete inoltre imparare nuove tecniche di combattimento da un maestro nel villaggio all’inizio dell’avventura e potenziare vari oggetti che vi daranno una grossa mano.

La longevità si attesta sulle 50 ore per la prima run (il gioco è esclusivamente single player, non potrete contare sull’aiuto di un amico), invece parlando di difficoltà, il gioco è in alcune fasi veramente ostico, ma l’adrenalina e la soddisfazione, dopo aver vinto alcuni scontri all’ultimo colpo, saranno un’ottima ricompensa. Dal punto di vista tecnico, giocato su PS4PRO, il gioco è molto bello da vedere e fluido, senza nessun calo di framerate. Effetti sonori potenti e musiche evocative chiudono il quadro generale del miglior gioco del 2019. Miyazaki, partendo da basi solide, riesce a creare un capolavoro che diventa il termine di paragone degli Action in terza persona.

Voto finale: 9

+ TRAMA E AMBIENTAZIONI FANTASTICHE
+ COMBAT SYSTEM ECCELSO
+ LONGEVITA’ ENORME
+ TECNICAMENTE OTTIMO
– LA DIFFICOLTA’ ESTREMA POTREBBE SCORAGGIARE QUALCUNO

Alberto S.

Di Alberto

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